La «crisi idrica globale» è un argomento di grande successo, in questo avvio di terzo millennio. Ma la risposta al problema resta inadeguata: anziché alla comprensione della crisi, si lavora alla sua spettacolarizzazione. Le star di Hollywood ci invitano a elargire generose donazioni, come singoli consumatori. Le multinazionali dell’acqua in bottiglia e della birra portano avanti campagne pubblicitarie basate sulle loro politiche di sostenibilità. Le associazioni benefiche si rendono intanto conto di avere bisogno di «soldi veri», cioè di ottenere degli utili da ciò che fanno...
Come spiega con straordinaria chiarezza Filippo Menga in questo libro, c’è un cortocircuito evidente. Il sistema che in larga parte è responsabile della crisi si propone di guadagnare affrontandola. È il funzionamento del capitalismo: la «crisi» in sé è un suo elemento cardine, e nel momento in cui, come è il caso della crisi ecologica, e idrica in particolare, diviene strutturale, il processo di mercificazione prevede che la gestione della crisi stessa debba diventare fonte di profitto.
Sete è un’impietosa critica alle strategie messe in atto per arginare la crisi idrica, un campanello d’allarme sugli effetti devastanti della fede cieca nel mercato. Ma allo stesso tempo è una profonda riflessione sul nostro rapporto con la natura e un potente richiamo all’azione: « Non è mai troppo tardi per prendere posizione e invertire la rotta del discorso».
L'acqua è una questione complessa, ed è collegata con quasi tutto ciò che accade nel mondo. Dice bene Filippo Menga in questo libro prezioso ed appassionato. Un libro che non solo ripercorre i temi ambientali e sociali legati alla corsa all'oro blu ma si spinge oltre raccontando innanzitutto la crisi idrica per quello che è, un fenomeno non temporaneo (2 miliardi di persone, il 26% della popolazione mondiale, non hanno accesso ad acqua potabile sicura) e certamente complesso la cui gestione guarda spesso solo al ritorno economico senza considerare il necessario equilibrio ecologico e sociale.
Rossella Muroni, ecologista e sociologa Un libro eccellente e davvero originale sullo stato dell'acqua al livello globale. Ma è anche molto di più. Filippo Menga esplora a fondo le forze che influenzano il capitalismo odierno, del quale l'aggravarsi delle crisi idriche sono uno dei maggiori sintomi. Per chiunque abbia a cuore il pianeta e i suoi abitanti terrestri, questo libro è allo stesso tempo una rivelazione e un invito all'impegno politico.
Erik Swyngedouw, Professore di Geografia all'Università di Manchester
Sete esplora magistralmente l'interazione complessa tra capitalismo globale e la crescente crisi idrica, offrendo una narrazione avvincente che è tanto illuminante quanto urgente. Filippo Menga, in questo testo di geografia di grande spessore, costellato di casi studio ben documentati, anche in prima persona, espone le ingiustizie radicate e le forze strutturali che modellano le politiche sull'acqua e l'allocazione delle risorse. Una lettura essenziale per chi cerca di comprendere le complessità della crisi idrica globale legandole alle contraddizioni del sistema economico, sfidandoci a ripensare i nostri approcci alla sostenibilità, spingendo per cambiamenti sistemici che diano priorità al benessere umano ed ecologico, oltre al profitto.
Emanuele Bompan Materia RinnovabileCollana: SAGGI
Numero di pagine: 288
Formato: Brossura fresata con alette
ISBN: 9791255820345
Prezzo: € 20