La mente ferita – Giorgio Nardone - Casa editrice Ponte alle Grazie
Una malattia. Un lutto. Ma anche un messaggio in una chat capace di ferirci, andando a toccare un punto in cui siamo particolarmente fragili. In tutti i casi, il dolore lascia sempre il segno. Nella migliore delle ipotesi ne conserviamo il ricordo, consapevoli di essere ciò che siamo anche grazie a esso; nella peggiore ci ferisce indelebilmente, provocando in noi reazioni che nel lungo termine divengono disfunzionali e possono addirittura portare alla formazione di veri disturbi. Come ferite che non si cicatrizzano, le esperienze dolorose provocano altro dolore e si accompagnano ad altre emozioni: paura, angoscia, rabbia. Lavorare con i disturbi legati a esperienze traumatiche e dolorose significa saper intervenire ad hoc sulla modalità percettivo-emotiva della persona, aiutandola, a seconda dei casi, a ricollocare gli eventi nel passato, a gestire un presente angosciante e spaventoso o un futuro che improvvisamente perde di significato, sparisce o assume valenze di perdita intollerabili. I protocolli di intervento sviluppati in questo ambito dalla Terapia Strategica permettono, oltre a ciò, di guidare la persona a strutturare nuovi apprendimenti, in particolare la capacità di gestire efficacemente le emozioni: apprendimenti fondamentali in particolar modo quando si parla di dolore e di perdita, inevitabili compagni della nostra esistenza di esseri umani.