Un’amicizia femminile al confine tra infanzia e adolescenza raccontata con potenza, sfrontatezza, originalità senza precedenti. Un esordio memorabile, un grande successo in Spagna, una rivelazione nel panorama letterario mondiale.
L’estate di due ragazzine di dieci anni in un barrio del nord di Tenerife, a pochi chilometri eppure lontanissimo dalle spiagge turistiche, con l’unica strada che si inerpica verso il vulcano e, nel cielo, un’eterna cappa di basse nuvole grigie, la pancia d’asino. Diversi sono i motivi per cui il romanzo d’esordio di Andrea Abreu è parso, al pubblico che ne ha decretato il successo imprevisto, un libro davvero nuovo, di rara e convincente originalità. C’è la lingua, una miscela efficacissima di espressioni tipiche del dialetto delle Canarie e di lessico familiare, qui resa magistralmente da Ilide Carmignani. E l’ambientazione: l’isola «reale», distante da ogni stereotipo vacanziero, un mondo antico e separato, dominato da anziane matrone che dirigono le vite dei bambini, con la generazione di mezzo risucchiata dal lavoro «al Sud», fra gli hotel e i cantieri. E soprattutto la storia – straordinaria e comunissima assieme – di un’amicizia nel passaggio tra l’infanzia e l’adolescenza. Il legame tra l’anonima narratrice e Isora, più grande, più forte, inquieta tiranna dal fascino irresistibile, è raccontato con una potenza inusitata, senza pudori, con una capacità di farci (ri)vivere avventure e sensazioni di un momento fondamentale della vita che trova pochi paragoni nella letteratura di oggi. Emozionante, vivacissimo, a tratti duro fino a sfiorare la crudezza, Pancia d’asino è un romanzo che lascerà un segno profondo e duraturo in chiunque lo legga.
Un primo romanzo sorprendente, un esordio vulcanico, quello di Andrea Abreu, per la freschezza, l’intelligenza narrativa e l’incanto che l’autrice realizza nella fucina della lingua.
El PeriódicoCosa significa essere una piccola giovane donna chiusa
in un barrio se quel barrio è il tuo stesso corpo? Abreu
compie un’impresa strana e disturbante: ci fa essere quella bambina, che parla, e assieme il mondo fuori. In una parola ci fa passare su quella linea d’ombra che già è stata dei grandi scrittori dell’Ottocento e che continua a essere il punto esatto in cui si compie la letteratura.
Valeria Parrella Pancia d’asino sollecita tutti i sensi, e spero che i lettori
possano apprezzarne appieno il gusto frizzante e aspro
come le acetoselle dei campi che succhiano le due
ragazzine nelle loro scorribande. Un gusto frizzante,
aspro e lungo, lunghissimo, perché questo è un libro
che ti resta dentro-
Ilide Carmignani Un primo romanzo sorprendente, un esordio vulcanico, quello di Andrea Abreu, per la freschezza, l’intelligenza narrativa e l’incanto che l’autrice realizza nella fucina della lingua.
El PeriódicoCosa significa essere una piccola giovane donna chiusa
in un barrio se quel barrio è il tuo stesso corpo? Abreu
compie un’impresa strana e disturbante: ci fa essere quella bambina, che parla, e assieme il mondo fuori. In una parola ci fa passare su quella linea d’ombra che già è stata dei grandi scrittori dell’Ottocento e che continua a essere il punto esatto in cui si compie la letteratura.
Valeria Parrella Pancia d’asino sollecita tutti i sensi, e spero che i lettori
possano apprezzarne appieno il gusto frizzante e aspro
come le acetoselle dei campi che succhiano le due
ragazzine nelle loro scorribande. Un gusto frizzante,
aspro e lungo, lunghissimo, perché questo è un libro
che ti resta dentro-
Ilide Carmignani Collana: SCRITTORI
Numero di pagine: 160
Formato: Libro - Brossura fresata con alette
ISBN: 9788833316154
Prezzo: € 15